Dopo aver presentato il primo tutorial dove sono state velocemente spiegate le operazioni di base, in questa seconda lezione si vogliono descrivere in modo semplice alcune funzionalità particolari del software. In questa parte vedremo la personalizzazione dell’inserimento dei dati della BOM, il bilancio preventivo di assemblaggio con il costo componenti e il Solder Joint Count – Defect Per Million Operations (DPMO) Report.
1) Personalizzazione dell’inserimento della BOM
Il software può importare praticamente qualsiasi distinta base (BOM). Una volta che è stata caricata la BOM, ogni volta che andremo a selezionare il dato componente tutti i dati inseriti saranno facilmente visualizzabili. I File BOM vengono redatti in molti stili o formati. Ci sono due metodi per l’insegnamento del softwafe Unisoft come importare un file BOM. Il primo è automatico e il secondo è manuale. Si raccomanda di utilizzare il metodo automatico per risparmiare tempo durante l’inserimento.
Probabilmente a seconda del vostro cliente/fornitore o collaboratore avrete delle BOM ordinate in modi differenti o in file con estensione diversa. Per quel che riguarda l’ordinamento potete facilmente crearlo prima dell’inserimento automatico e salvarlo dopo che lo avete generato in modo che sia riutilizzabile per una seconda o per successive volte. Per fare ciò dovete andare su File->Import Bom File e vi ritroverete un menu come nella Figura 2.1 (finestra di sinistra).
Fig. 2.1 – Finestre di modifica per l’inserimento delle BOM
Inizialmente troverete già tre strutture di BOM già costruite, ma potrete benissimo crearne di nuove e successivamente modificarli. Nella parte di destra della Figura 2.1 trovate invece, la finestra che si aprirà se premete sul tasto edit dopo aver selezionato una struttura di importazione delle BOM, nel nostro caso Company A. Questa stabilisce l’ordine di ingresso dei dati che dovete caricare a seconda delle vostre necessità e basterà assegnare il numero di colonna del file BOM da inserire alla voce con la quale volete accoppiarla.
2) Il Bilancio Preventivo di Assemblaggio
Una volta importati i dati della scheda si può facilmente e velocemente redarre una relazione contenente la lista dei componenti suddivisi in base al lato della scheda dove sono montati (lato componenti e saldature) e in base alla tipologia (SMT, PTH, Fine Pitch, BGA ecc…) con il costo per ogni gruppo. E’ possibile creare dei modelli di assemblaggio legati a questi gruppi di componenti in base alle quantità da produrre basso, medio o alto volume di produzione. Nella Figura 2.2 potete osservare un esempio dei valori impostabili a seconda della classe del componente.
Fig. 2.2 – Finestre per il foglio preventivo di assemblaggio
Nella parte di sinistra della figura 2.2 si possono vedere i modelli già preparati, ma come per quanto riguarda le BOM al passo precedente, tali modelli si possono modificare o se ne possono generare di nuovi. Per esempio una volta che si sceglie il volume medio di produzione premendo il tasto edit si possono modificare il costo per device, il costo per Part Number o per BGA. Questi tre costi o due se non si parla di BGA, sono immediatamente messi a disposizione per tutti i componenti di tipo SMT o PTH suddivisi in base al numero di pin per ogni pezzo. In base ai metodi che ogni azienda utilizza questi costi si possono utilizzare o no e un esempio del calcolo per due componenti è visibile in Figura 2.3.
Fig. 2.3 – Esempio di Assembly Cost Grouping
Nell’ultima riga dell’immagine precedente si può facilmente osservare come vengono utilizzati i tre diversi costi (nel caso di un BGA) secondo un semplice algoritmo che moltiplica i costi inseriti per le quantità utilizzate. Se si utilizza, ad esempio, il solo costo relativo al Part Number, basterà settare a zero gli altri due. Utilizzando invece un sistema di costo formato da tutti e tre i contributi bisognerà inserire ogni singolo valore.
Il software è anche in grado di generare un rapporto costo componente. Il rapporto metterà a disposizione il costo della scheda suddiviso per ogni singolo componente e il costo complessivo totale dei componenti inseriti. Ovviamente il costo dei singoli componenti deve essere fornito al programma, ad esempio in una delle voci personalizzabili della BOM. In Figura 2.4 si può notare parte di uno di questi report con il costo totale visibile all’inizio e il costo dei singoli codici in rappresentanza del componente con a fianco il numero di pezzi, il costo del singolo pezzo e il costo totale per quell’intero codice.
Fig. 2.4 – Visualizzazione di un report costo componente
3) Solder Joint Count – Defect Per Million Operations (DPMO) Report
Il software è anche in grado di generare un report dei giunti di saldatura valutato per difetto per milioni di operazioni (DPMO). Questo report può essere facilmente utilizzato sia dagli uffici tecnici che dal reparto qualità. Esso contiene i dati relativi ai giunti di saldatura divisi tra quelli PTH, SMT e per part number e per la loro posizione (lato top o bottom). In Figura 2.5 si può facilmente osservare una parte di questo report dove al suo interno i componenti sono suddivisi con la medesima tecnica di quella vista per il bilancio preventivo di assemblaggio.
Fig. 2.5 – La finestra del Solder Joint Count Report
Con la spiegazione di questa utile funzionalità si conclude la seconda lezione sul programma, a breve i prossimi tutorial. Nel prossimo tutorial si spiegherà come produrre una utilissima documentazione elettronica di un apparato elettronico in un unico file contenente note, foto, regole di montaggio e qualsiasi altra cosa di cui puoi aver bisogno.