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Azienda Veneta fornitrice del CERN per il progetto del Bosone di Higgs

Una società Italiana, la Prime Elettronica Srl di Castelgomberto (Vi), si è aggiudicata l’appalto presso il CERN di Ginevra per la fornitura di schede elettroniche relative ad uno dei progetti scientifici più importanti del 2012, quello del Bosone di Higgs denominato anche “particella di Dio”.

 

La scoperta del Bosone di Higgs è il risultato scientifico dell’anno secondo la rivista Science.

Da oggi che partecipa al progetto c’è anche un’azienda vicentina. 

Il CERN, dopo una accurata analisi dei requisiti necessari dovuti alla complessità del progetto, aveva invitato 10 aziende Europee di primissimo livello (tra cui due Italiane) a partecipare al bando che prevedeva una prima fornitura di schede elettroniche.

Tali schede, denominate BTI, sono integrate nel sistema di Trigger dell’esperimento CMS (Compact Muon Solenoid) installato nei laboratori europei del Cern: la loro caratteristica è quella di essere associate ad una categoria di sensori in grado di rivelare i muoni.

Nel modello standard delle particelle, il muoneè unaparticella subatomica elementare con carica elettrica negativa, appartenente, insieme all’elettrone, al taunone ed ai neutrini, al gruppo dei leptoni.

Una particolare elaborazione permette agli scienziati di selezionare gli eventi significativi, ricostruendo le tracce rilasciate dalle particelle generate a seguito delle collisioni protone-antiprotone, che avvengono al centro del rivelatore al ritmo di 40 milioni al secondo.

Le schede BTI sono state ideate e sviluppate dall’INFN della sezione di Padova per essere utilizzate nel sistema di controllo di una parte dell’elettronica installata nel rivelatore CMS .

Il core business di Prime Elettronica è da oltre 15 anni l’assemblaggio di schede elettroniche – spiega Andrea Greco, proprietario dell’azienda – e offriamo soluzioni complete nell’ambito dell’assemblaggio: per noi essere selezionati dal CERN e aver vinto l’appalto è un orgoglio che dimostra il livello di eccellenza che abbiamo raggiunto.

Prime Elettronica SRL

Via dell’Industria 54

Castelgomberto (Vicenza)

Telefono 0445 941620

http://www.primelettronica.com

ALCUNE INFORMAZIONI AGGIUNTIVE

1) IL BOSONE DI HIGGS

L’individuazione del bosone di Higgs permetterebbe di capire come si è formata la materia nei primi istanti di vita dell’Universo, facendoci comprendere qualcosa di fondamentale sull’origine del Cosmo. Questa particella, per la prima volta ipotizzata oltre 40 anni fa, rappresenta la chiave per spiegare come le altre particelle siano in grado di ottenere la massa. 

E’ stata scoperta grazie a due esperimenti condotti nell’acceleratore Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra: il primo Atlas, coordinato dall’italiana Fabiola Gianotti, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e il cui ruolo nella scoperta l’ha inclusa nella rosa dei candidati alla copertina del Time, e l’altro Cms (Compact Muon Solenoid), attualmente guidato dall’americano Joe Incandela .

A questo ambizioso progetto partecipano 38 stati membri in rappresentanza di 183 Istituti scientifici con circa 3800 ricercatori coinvolti

Al Cern di Ginevra è stato individuato il Bosone di Higgs, che spiega il motivo per cui tutte le cose nell’universo abbiano una massa. Era stato teorizzato ben 48 anni fa dallo scienziato inglese, oggi 84enne Peter Higgs. “Il bosone di Higgs, la famosa «particella di Dio», esiste ed è stata catturata finalmente senza alcun dubbio nel superacceleratore Lhc del Cern di Ginevra”, ha spiegato Rolf Heuer,  direttore del Cern.

2) LA SCOPERTA 

Dopo cinquant’anni, la milanese Fabiola Gianotti e l’americano Joe Incandela, portavoce dei rispettivi esperimenti, hanno illustrato davanti alla comunità scientifica del Cern le loro conclusioni relative all’ultima fase di indagini iniziata nel dicembre del 2011 quando, sempre al Cern, avevano presentato i primi indizi dell’esistenza della fatidica particella. Le incertezze del passato sono definitivamente crollate. Ma con una doppia sorpresa. “Il bosone di Higgs” – spiega Guido Tonelli, portavoce dell’esperimento CMS sino a qualche mese fa – “non solo ora lo abbiamo davanti agli occhi, ma ha anche aperto la strada ad una nuova fisica.” 

3) PERCHE’ “PARTICELLA DI DIO”?

E’ stato il Premio Nobel Leon Lederman, in un suo libro divulgativo, a indicare con questo nome il bosone di Higgs: l’anello mancante alla nostra comprensione dell’Universo.

In realtà, secondo quanto raccontò quattro anni fa lo stesso Peter Higgs, inizialmente Lederman avrebbe voluto chiamarla non “particella di Dio”, ma “particella dannata”, dannata perché era un rompicapo inspiegabile. Purtroppo per lui il suo editore decise di “censurare” questa definizione puntando sulla “particella di Dio”.

Pensando di fare cosa gradita si riporta un articolo da ilsole24ore del 21 Dicembre 2012 , relativo al Bosone di Higgs .

http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2011-12-13/bosone-higgs-domande-risposte-160315.shtml?uuid=Aa0xsvTE

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